Negli scorsi decenni il pensiero di Benjamin è stato oggetto di ampio interesse a livello tanto italiano quanto internazionale. Numerosi studiosi provenienti da svariati campi disciplinari si sono impegnati ad approfondire nuclei tematici quali – solo per citarne alcuni – il rapporto tra teologia e politica, la concezione della storia e del tempo storico, il problema della lingua e del linguaggio e le diagnosi sull’idea di opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Cionondimeno, complice il carattere volutamente a-sistematico del pensiero di Benjamin e il suo procedere per “illuminazioni”, appare ancora difficile se non impossibile fornire un quadro complessivo di questo pensiero. Questo numero di Rivoluzioni molecolari non pretende certo di supplire a tale mancanza. Piuttosto, si tratta di far emergere, al netto degli importanti risultati già conseguiti nei campi citati sopra, un tratto saliente del modo di fare filosofia del critico berlinese, che sembra attraversare da parte a parte il suo lavoro: il compito della critica come compito infinito di scrittura e ri- scrittura.
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Sommario
Articoli
La politica dei mezzi puri. Sui paragrafi 10 e 11 di Sulla critica della violenza di Walter Benjamin
Dario Gentili
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Fabio Antonio Scrignoli
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Alessandro Cazzola
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Gabriele Maria Gallina
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Olmo Nicoletti
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Elena Girelli
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Piero Carreras
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Fulvio Rambaldini
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